MatDov - Diario di Bordo

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3.4.05

The fever - La febbre

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Chi mi conosce sa che sono diventato lettore da poco. Leggo a strappi, magari un libro in due giorni, magari un libro ogni sei mesi.

Venerdi sera mi sono visto La Febbre - da vedere. Fa riflettere tutti gli "enni" di oggi, non solo i trentenni come ho letto su qualche recensione. E' dolce, morbido, quasi come un cuscino.

Mi ha lasciato dentro la voglia di cercare informazioni sui contenuti trattati.

La colonna sonora "cantata" dei Negramaro, che mi dicono aver suonato a Sanremo (ma che non guardo da troppo tempo...), e' proprio adeguata...

Ma anche i pezzi suonati dalla banda e dai coristi, un Verdi e un Mascagni che le mie poche conoscenze mi hanno cmq fatto riconoscere. E poi musica elettronica, genere che mi lascia indifferente, ma che nel film c'entrava a pennello.

su tutto, pero', lo spessore narrativo di Derek Walcott. Ero convinto di averlo sentito nominare per il premio Nobel ma tanti anni fa. Oggi ho solo un vago ricordo del nome. La poesia di corredo al film e' tratta da un suo libro di poesie. L'ho trovata su internet... e ve la regalo!


Amore dopo amore - Derek Walcott

Tempo verrà
in cui, con esultanza,
saluterai te stesso arrivato
alla tua porta, nel tuo proprio specchio,
e ognuno sorriderà al benvenuto dell?altro,

e dirà: Siedi qui. Mangia.
Amerai di nuovo lo straniero, che era il tuo Io.
Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore
a se stesso, allo straniero che ti ha amato

per tutta la tua vita, che hai ignorato
per un altro e che ti sa a memoria.
Dallo scaffale tira giù le lettere d?amore,
le fotografie, le note disperate,
sbuccia via dallo specchio la tua immagine.
Siediti. E? festa: la tua vita è in tavola.

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